Mobilità sostenibile e sicurezza stradale

di Elio Sannicandro

Direttore Generale ASSET - Agenzia Sviluppo Ecosostenibile Territorio Regione Puglia

L’ ASSET con la Regione Puglia opera per promuovere il miglioramento della qualità ambientale e urbana. In tal senso uno degli aspetti più rilevante riguarda la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale che possono essere declinati in forme integrate laddove la mobilità ciclopedonale ed il potenziamento del trasporto pubblico possono ridurre sensibilmente l’uso dell’automobile riducendo traffico, incidenti e inquinamento.

La Regione Puglia con legge regionale 41/2017 ha assegnato all’ASSET i compiti del Centro regionale di Monitoraggio e governo della Sicurezza Stradale (CReMSS).

L’ASSET ha redatto Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica seguendo le linee guida del Piano Nazionale, con l’obiettivo di creare una rete di ciclovie che attraversa l’intero territorio regionale, mettendo in connessione tra loro i principali poli urbani, naturalistici e culturali della regione.

Nel nostro Paese l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti abituali quotidiani e nel tempo libero ha enormi potenzialità ancora inespresse; questo lavoro potrà contribuire al miglioramento della vivibilità delle città, del benessere psico-fisico individuale e collettivo e valorizzare importanti settori economici di sviluppo locale. Infatti risulta di particolare interesse l’economia sviluppata dal sistema della mobilità in bicicletta. E tutto ciò avrebbe un impatto positivo sui temi della sicurezza stradale con la riduzione del traffico e della velocità nei centri urbani.

Secondo studi ormai consolidati, il 60% degli spostamenti quotidiani degli italiani non supera i 5 km. Ogni auto trasporta in genere il solo conducente, circola per sole due ore al giorno e rimane ferma nelle restanti 22 ore, contribuendo all’aumento di congestione stradale, domanda di parcheggi, occupazione e consumo di suolo. I costi sociali degli incidenti stradali in Italia ammontano a circa 30 miliardi di euro l’anno per non parlare dell’impatto sui cambiamenti climatici.

L’utilizzo della bicicletta in luogo dell’automobile per gli spostamenti brevi, in combinazione con l’uso dei mezzi pubblici, determinerebbe un sicuro vantaggio in termini di decongestionamento stradale, aumento della mobilità attiva, decarbonizzazione del settore dei trasporti, miglioramento della salute pubblica, dell’ambiente urbano e del riequilibrio modale.

Cosa serve quindi perché cresca in maniera significativa la percentuale di spostamenti in bicicletta? Innanzitutto una corretta pianificazione ai diversi livelli di scala per realizzare un sistema di rete ciclabile, ordinato per gerarchia e per funzione, un’effettiva integrazione modale (trasporto della bici a bordo dei mezzi pubblici), una concreta permeabilità dei nodi di interscambio modale (stazione e fermate del TPL, porti e aeroporti) con percorsi guidati e segnalati per l’accesso fino all’imbarco e l’eliminazione degli ostacoli fisici con rampe, scivoli, ascensori. Inoltre servizi ai ciclisti (posteggi liberi o attrezzati, sicuri, sorvegliati e diffusi sul territorio, noleggio, assistenza, editoria specializzata, applicazioni, docce e spogliatoi per ciclisti nei luoghi di lavoro), ma anche formazione tecnica, promozione, comunicazione, educazione nelle scuole e campagne della serie “bike to school” e “bike to work” all’interno di politiche di mobility management.