Conclusioni

di Ignazio Grattagliano

Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

I costi umani di una cattiva gestione della mobilità sono altissimi. Nonostante i progressi compiuti, continuano ad aumentare le vittime della strada: ogni anno nel mondo ben 1,35 milioni di persone perdono la vita a causa di un incidente stradale. Le lesioni e ferite subite sono il principale killer di bambini e giovani tra i 5 e 29 anni. Lo ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità in occasione della V Settimana globale dell’Onu sulla sicurezza stradale, che si celebra dal 6 al 12 maggio 2019. Di tutte le vittime, il 26% sono pedoni e ciclisti, mentre motociclisti e passeggeri sono il 28%. Il rischio di morire in un incidente è triplo nei paesi poveri, rispetto a quelli più ricchi, con il tasso più alto in Africa (26.6 per 100mila abitanti) e il più basso in Europa (9.3). Altrettanto onerosi sono i costi economici legati all’incidentalità stradale, rappresentati da una mancata produttività da parte degli automobilisti coinvolti, da costi sanitari, giudiziari ed amministrativi e da danni materiali. Un rapporto dell’ACI del 2019, stima che tali costi in Italia ammontino a quasi il 2% del PIL. Per tali ragioni, la sicurezza stradale rappresenta sempre più un tema di grande interesse culturale, politico, economico e istituzionale.

Questo seminario ha rappresentato, a mio modesto avviso, una occasione straordinaria in cui grazie ai qualificati contributi dei graditi ospiti interventori, mi riferisco alle componenti non strettamente universitarie, ma non per questo meno importanti e significative, e alle varie anime del nostro Dipartimento ForPsiCom dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, si è riflettuto e studiato seriamente.

L’approccio ad un tema così cogente ed importante è stato assolutamente interdisciplinare, come dovrebbe essere ogni argomentazione o tematica, trattata in modo seriamente scientifico. In particolare, me lo consentirete, il nostro Dipartimento Universitario, con le sue varie componenti (Formazione, Psicologia e Comunicazione) ha espresso tutta la sua “potenza” culturale, scientifica ed elaborativa, trattando in profondità il tema, come un “poliedro” dai molteplici lati, approcciato con strumenti, registri scientifici e comunicativi diversi, ma che hanno saputo integrarsi e fare sintesi in modo mirabile. Dovremmo, come docenti e ricercatori del Dipartimento ForPsiCom funzionare e lavorare assieme sempre così. Ci consentirebbe di rispondere al meglio alle aspettative che le Istituzioni, le comunità, i cittadini, gli studenti, nutrono nei nostri confronti. Allenarci, affiatarci a sperimentarci assieme, tutte le componenti del Dipartimento, per guadagnare in profondità nell’affrontare problemi e questioni aperte, come quella che è stata affrontata nel seminario del 29 Novembre 2019.

È noto che la funzione principale della valutazione medico-psicologica dell’idoneità alla guida è la tutela della collettività dai rischi costituiti da conducenti che per patologie psico-fisiche, disturbi della personalità, abuso di sostanze psicotrope o uso di farmaci, possano mettere a repentaglio la sicurezza stradale. Ciò impone a chi si occupa di “promuovere e comunicare la sicurezza stradale”, l’adozione di una metodologia di tipo scientifico che segua step molto ben definiti:

  • Conoscenza approfondita del tema (analisi quali-quantitativa e studio della cornice giuridica e medico-legale e delle problematiche educative, formative e comunicative)
  • Identificazione delle aree di intervento medico, psicologico, educativo, formativo e comunicativo
  • Metodologia scientifica dell’approccio valutativo, educativo, formativo e comunicativo
  • Verifica dei risultati dopo gli interventi.