Dal punto di vista della mobilità il 2020 è stato caratterizzato dalla crisi profonda del trasporto pubblico. Secondo i dati del 18° Rapporto “Audimob” sulla Mobilità degli Italiani(1) dell’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (Isfort) l’utilizzo dei mezzi pubblici si è dimezzato crollando dal 10,8% al 5,4% e perdendo nel corso dell’anno oltre il 50% dei passeggeri.
Con le riaperture e l’allentamento delle restrizioni la mobilità ha ricominciato a crescere, andando però a vantaggio dei mezzi privati, principalmente a causa del timore degli affollamenti dei mezzi pubblici. Il protrarsi dell’emergenza ha fatto sì che questa tendenza sia ancora presente nel primo semestre del 2021.
La rilevazione Audimob, infatti, mostra che per quanto riguarda la percezione del contagio sui mezzi di trasporto, la forbice tra sicurezza sui mezzi individuali e quella sui mezzi pubblici è ancora altissima. Alla domanda “quanto si sente sicuro utilizzando i mezzi di trasporto?” (da 0 a 10) l’auto, con il punteggio di 9, risulta il mezzo ritenuto più sicuro, superando anche la bicicletta o l’andare a piedi (rispettivamente 8,2 e 8,1), mentre autobus e pullman (4 e 3,8) come sensazione di sicurezza precedono solo la metropolitana (3,4).
Questo nonostante, sottolinea il rapporto, il presunto nesso tra diffusione del contagio e viaggio con il mezzo pubblico in condizioni di rispetto delle regole (uso della mascherina, distanziamento, corretto coefficiente di riempimento del veicolo) non sia stato mai confermato da studi scientifici.
Tra gli studi pubblicati, al contrario, è interessante quello realizzato dall’Istituto Pasteur(2), in collaborazione con il Fondo nazionale di assicurazione sanitaria (CNAM), Santé publique France e l’istituto Ipsos, sulle circostanze e sui luoghi di infezione del virus SARS-CoV-2 in Francia. Lo scopo dello studio era di identificare i fattori socio-demografici, i luoghi visitati e i comportamenti associati a un rischio più elevato di infezione da SARS-CoV-2.
In questo studio, con tutti i limiti degli studi osservazionali, è risultato che mentre i trasporti pubblici (tranne la metropolitana) o le piattaforme di car sharing non sono risultati causa di un aumento del rischio di infezione, si sono rivelati fattori di rischio indipendenti sia dividere l’auto con familiari e amici (con un aumento del rischio di contagio del 30%) sia viaggiare in taxi (+ 50%).
Restando in Italia, un’indagine dell’Agenzia Tutela Salute (Ats) di Milano (condotta quando la capienza dei mezzi era fissata al 50% di quella nominale) su studenti di scuole superiori utilizzando anche dati forniti dall’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino della Città Metropolitana di Milano (Tpl) conclude che non c’è differenza nel rischio di contagio tra il raggiungere la scuola con i mezzi pubblici o l’andarci a piedi, mentre il rischio di contagio si riduce per chi utilizza l’auto. Dallo studio emerge, invece, una relazione, non statisticamente significativa, tra la distanza e la durata del percorso casa-scuola e il rischio di contagio, che cresce all’aumentare del tragitto.
Infine, una ricerca dell’Università di Genova(3) condotta sui mezzi pubblici dell’Azienda Mobilità e Trasporti (Amt), gestore locale dei servizi di trasporto pubblico, ha sviluppato e validato sperimentalmente una metodica per stimare il rischio di contagio in differenti condizioni di servizio degli autobus (ventilazione, finestrini, posizione dell’eventuale soggetto infetto, etc.).
Analizzando i diversi scenari lo studio conclude che, fino a 30 minuti a bordo del mezzo in presenza di un soggetto infetto, il rischio di contrarre l’infezione da parte degli occupanti sia estremamente basso nel caso in cui tutti indossino correttamente la mascherina.
Applicando un approccio statistico utilizzato in uno studio pubblicato su Nature(4), la ricerca ha anche stimato il numero di contagi aggiuntivi associato all’uso del mezzo pubblico che varia da 4 a 17 ogni 100.000 passeggeri, schizzando però a valori anche di diverse centinaia con uno scarso utilizzo delle mascherine. Un ottimo motivo per seguire le regole di sicurezza anche quando ci si deve spostare.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico attualmente è prevista una percentuale di riempimento dei mezzi all’80% in zona bianca e gialla che scende al 50% in quella arancione. Dal 10 gennaio inoltre è entrato in vigore l’obbligo di essere in possesso del Super Green Pass (a partire dai 12 anni) per accedere a qualsiasi mezzo di trasporto, compresi quelli locali o regionali. Su qualsiasi mezzo, inoltre, (esclusa ovviamente la propria auto) è necessario indossare la mascherina Ffp2. Per le eventuali trasgressioni sono previste sanzioni con multe che vanno dai 400 ai 1.000 euro.
L’unica deroga prevista è per i trasporti scolastici. Il ministero della Salute, infatti, in accordo con il ministero dei Trasporti, ha stabilito che i ragazzi sopra i 12 anni potranno continuare a usufruire del servizio (dove presente) fino al 10 febbraio anche se non ancora in possesso del Green Pass rafforzato.
Come abbiamo visto l’utilizzo dell’auto privata non è detto sia più sicuro rispetto al trasporto pubblico. Una possibile spiegazione è proprio che probabilmente in auto tendiamo a rispettare meno le regole tuttora in vigore.
Sì perché forse qualcuno lo ha dimenticato ma in auto, con persone non conviventi, ci vogliono ancora distanza e mascherina. Nei vari decreti che si sono succeduti, infatti, non ci sono state variazioni nelle regole da rispettare per quanto riguarda i viaggi in auto.
Le limitazioni non si applicano per i conviventi, i familiari, i congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili (da dichiarare in caso di controlli tramite autocertificazione). In questo caso, infatti, non sono previste limitazioni al numero di passeggeri a bordo, né è richiesto l’uso della mascherina. Al di fuori di questi casi però la situazione è ben diversa: sul sedile anteriore può sedere esclusivamente chi è al volante e per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori possono esserci al massimo due passeggeri, con obbligo per tutti di indossare la mascherina.
Le stesse regole sono previste anche in caso di taxi e noleggio con conducente. Non è necessario avere la mascherina solo se è presente un divisorio tra le due file di sedili e sulla fila posteriore c’è un solo passeggero.